15 maggio: Giornata Internazionale dell’Obiezione di Coscienza
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Anche quest’anno ricorre la Giornata internazionale dell’Obiezione di Coscienza al servizio militare, istituita dai movimenti nonviolenti e dei resistenti alla guerra per sancire un fondamentale diritto umano, troppo spesso conculcato, limitato o minacciato.
Come tutti gli anniversari, il rischio è che ci si limiti a rinnovare il ricordo della resistenza nonviolenta di tanti che si sono rifiutati di far parte delle strutture militari, per motivi religiosi, etici e politici, dando forse per scontato che l’obiezione di coscienza sia sostanzialmente riconosciuta quasi dovunque e non guardando al futuro. La realtà però è molto più problematica ed in molti stati gli obiettori al servizio militare sono tuttora perseguiti duramente a norma di legge, reprimendo con dure e varie penalizzazioni il legittimo rifiuto di tanti giovani che si oppongono alla guerra ed al sistema militare.
In occasione della Giornata Internazionale dell’obiezione di coscienza 2023, le organizzazioni per la pace di tutta Europa presentano oggi a Berlino e a Bruxelles una petizione alla Commissione europea per garantire che i disertori e gli obiettori di coscienza di Russia, Bielorussia e Ucraina ricevano protezione e asilo. La #ObjectWarCampaign ha infatti raccolto quasi 50.000 firme ed anche in Italia il M.I.R. italiano ha contributo a questa campagna. Domani, 16 maggio, sono in programma a Roma due iniziative: un flash mob davanti alle Ambasciate Russa, Ucraina e Bielorussa ed una Conferenza stampa, a cura dei partner italiani della Campagna internazionale.
La propaganda militarista governativa – che sta contagiando sempre più la cultura e la scuola, sebbene la maggioranza degli italiani siano contro questa ennesima ‘inutile strage’ – sta facendo riaffiorare subdolamente anche l’ipotesi che il servizio militare di leva (dal 2005 in Italia non abolito ma solo ‘sospeso’) possa riprendere ad aleggiare come uno spettro sui nostri giovani. Ad essi/e, infatti, dal 2017 è stata offerta la possibilità di svolgere un ‘servizio civile universale’, ma disancorandola da ogni scelta consapevole di obiezione e rifiuto della guerra. C’è dunque molto terreno da recuperare, non solo per creare una cultura dell’obiezione di coscienza come alternativa al modello militare di difesa, ma soprattutto per sviluppare una ‘coscienza dell’obiezione’, sia come diritto umano imprescindibile, sia come opzione concreta per contribuire ad una più generale alternativa nonviolenta ed ecopacifista.
La Giornata internazionale dell’Obiezione di Coscienza rimane un’occasione per ricordare le fondamentali lotte nel passato dei resistenti al servizio militare, ma anche per fare il punto sulle situazioni nazionali ed internazionali in materia di tutela di questo diritto, contribuendo anche a collegare tante esperienze diverse e, in questo specifico momento, a manifestare concreta solidarietà e reale sostegno agli obiettori russi, bielorussi ed ucraini che coraggiosamente sfidano la repressione dei loro governi.
Come presidente del M.I.R. Italia, esprimo però rammarico per il fatto che, proprio nel 2023 l’I.F.O.R. e diversamente dagli ultimi anni, non abbia prodotto alcuna iniziativa in occasione di questa importante giornata, che riguarda proprio uno dei temi fondanti di questa storica rete internazionale, di cui siamo fieri di essere la branca italiana e cui continueremo a collaborare attivamente, in nome della pace, della giustizia e della solidarietà.
Ermete Ferraro
Presidente, Movimento Internazionale della Riconciliazione
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