Appello contro la mobilitazione forzata e per sostenere obiettori di coscienza e disertori in Russia e Ucraina

Comunicato stampa congiunto: Le organizzazioni internazionali invitano ad azioni presso le ambasciate ucraina e russa per protestare contro la mobilitazione forzata e per sostenere gli obiettori di coscienza e i disertori

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22 febbraio 2023

Nell’ambito della campagna #ObjectWarCampaign (Russia, Bielorussia, Ucraina: Protezione e asilo per i disertori e gli obiettori di coscienza al servizio militare), l’International Fellowship of Reconciliation (IFOR), la War Resisters’ International (WRI), l’European Bureau for Conscientious Objection (EBCO) e Connection e.V. (Germania), invitano ad azioni presso le ambasciate ucraine e russe dal 23 al 27 febbraio 2023 per protestare contro la mobilitazione forzata ed esprimere solidarietà agli obiettori di coscienza e ai disertori ucraini e russi.
Le quattro organizzazioni denunciano tutti i casi di reclutamento forzato e persino violento negli eserciti di entrambe le parti, nonché tutti i casi di persecuzione di obiettori di coscienza e disertori.
Le organizzazioni sottolineano il caso dell’obiettore di coscienza cristiano Vitaly Alekseenko, 46 anni, condannato a un anno di reclusione dalla Corte d’Appello di Ivano-Frankivsk il 16 gennaio 2023 per aver rifiutato la chiamata alle armi per motivi di coscienza. “Ho detto alla corte che sono d’accordo sul fatto di aver infranto la legge dell’Ucraina”, ha detto Alekseenko a Forum 18, “ma non sono colpevole secondo la legge di Dio”. La polizia di Ivano-Frankivsk gli ha detto di “tenersi pronto a essere portato in prigione” il 20 febbraio 2023.
Le quattro organizzazioni considerano la condanna dell’obiettore di coscienza Vitaly Alekseenko una palese violazione del suo diritto alla libertà di pensiero, coscienza e religione, garantito dall’articolo 18 del Patto internazionale sui diritti civili e politici, che non è derogabile in tempo di emergenza pubblica, secondo l’articolo 4.2 dell’ICCPR.
Le organizzazioni esprimono piena solidarietà a Vitaly Alekseenko e sollecitano le autorità ucraine a ritirare immediatamente tutte le accuse contro di lui. Le organizzazioni sottolineano che la sua condanna avviene nel contesto in cui l’Ucraina ha sospeso il diritto all’obiezione di coscienza nell’attuale situazione di emergenza e chiedono che il relativo decreto venga immediatamente revocato.
Le organizzazioni ricordano inoltre la loro ferma condanna dell’invasione russa dell’Ucraina e chiedono ai soldati di non partecipare alle ostilità e a tutte le reclute di rifiutare il servizio militare. Chiedono inoltre alla Russia di smettere di perseguire e rilasciare tutti i manifestanti contro la guerra che si oppongono in modo nonviolento alla guerra di aggressione del loro governo contro l’Ucraina. Le organizzazioni chiedono inoltre al governo bielorusso di astenersi dalla partecipazione e dalla complicità in questa guerra.
I governi ucraino, russo e bielorusso dovrebbero salvaguardare il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare, anche in tempo di guerra, rispettando pienamente gli standard europei e internazionali, tra cui quelli stabiliti dalla Corte europea dei diritti umani. Inoltre, l’Ucraina è membro del Consiglio d’Europa e dovrebbe continuare a rispettare la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Poiché ora l’Ucraina è candidata ad entrare nell’Unione Europea, deve rispettare i diritti umani definiti nel Trattato dell’UE e la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’UE, che includono il diritto all’obiezione di coscienza al servizio militare.
Inoltre, le organizzazioni sottolineano che migliaia di uomini e donne di tutte le parti stanno cercando di fuggire dai loro Paesi per sottrarsi ai crimini di guerra. Questi uomini e donne sono la nostra speranza per sconfiggere la violenza. Pertanto, l’Unione Europea dovrebbe garantire protezione e asilo a tutti i disertori e agli obiettori di coscienza! L’Unione europea dovrebbe sollecitare il governo ucraino a smettere di perseguitare gli obiettori di coscienza al servizio militare e a garantire loro il pieno diritto all’obiezione di coscienza! E l’Unione Europea dovrebbe aprire le frontiere a chi si oppone alla guerra con grande rischio personale nel proprio Paese!