Lettera del nuovo Presidente del MIR, Pierangelo Monti

Carissime amiche e carissimi amici del MIR, scrivo a voi dopo l’assemblea annuale del MIR che si è tenuta a Fano il 28-30 giugno.

Prima che vi giunga il verbale, mi sento in dovere di scrivervi come presidente, nominato dall’assemblea per i prossimi due anni.

Speravo non mi venisse chiesto di assumere un ruolo così impegnativo, perchè, come ho detto all’assemblea,  temo di non riuscire a fare bene il servizio di presidenza di MIR Italia, per mancanza di tempo e di competenza. Ma i partecipanti all’assemblea hanno riposto la fiducia in me e hanno deciso di affidarmi questa carica. Li ringrazio della fiducia e allora chiedo a tutti comprensione e pazienza. In particolare quando non riuscirò ad essere puntuale nell’agire, a fronte del rapido succedere degli eventi.

Il MIR può contare su un Consiglio Nazionale formato da persone in gamba, che hanno a cuore il movimento e che sono ben intenzionate a collaborare. Ne ho avuto prova ancora in assemblea e nei giorni successivi.

Siamo consapevoli del grande lavoro che ci sta davanti: in un mondo sempre carico di sofferenze, di ingiustizie e di violenze, in un’Italia dove la cattiveria, l’egoismo, la rabbia e la paura sembrano prevalere sulle buone qualità della gente. Spetta a noi, anche a noi, sostenere i valori di umanità, di pace e di  nonviolenza, che è amore, verità, giustizia, solidarietà, fraternità e riconciliazione, come ci hanno insegnato i maestri: Gesù, Gandhi, Martin Luther King, Capitini, Don Milani, Mons. Tonino Bello e ora Papa Francesco e, mi permetto di nominare, il caro Mons. Luigi Bettazzi.

Siamo un movimento che nel suo piccolo ha fatto e può fare ancora tanto: è collegato alle altre branche dell’IFOR ed è presente in tante città, con varietà e vivacità di azioni. Questa significativa presenza a livello locale, l’ha giustamente sottolineata il presidente Claudio Carrara nella sua relazione all’assemblea. In assemblea ci siamo tutti impegnati a portare avanti le campagne di disarmo e nonviolenza, in rete con altre organizzazioni.

Faccio mie le indicazioni scritte da Paolo Candelari, nella lettera che ci ha inviato mentre eravamo in assemblea: “non dobbiamo cedere al pessimismo … mettiamoci alle spalle stanchezze e delusioni”.

Sentiamo in noi la speranza che sta nel profondo dei cuori, speranza di fare finire le guerre, di abolire ogni guerra, cominciando col mettere al bando le armi di distruzione totale, contrastando le strutture militari e sostenendo la cultura della nonviolenza. Sentiamo in noi la sofferenza dei bambini, delle vittime delle guerre, della miseria, delle violenze, dell’indifferenza.

Rivolgo un saluto particolare all’amico Turi Vaccaro, che l’anno scorso in aprile era con noi all’assemblea di Torino e che ora è in carcere a Palermo, per le sue coraggiose azioni nonviolente contro gli strumenti di guerra.

Forza amiche e amici del MIR, la gioia e la pace sia con voi.

 

Ivrea, 4 luglio 2019

 

Pierangelo Monti

Presidente del MIR Italia

 

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