Lettera aperta del MIR al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

e p. c. Al Ministro dell’Interno Matteo Salvini

Al Ministro per le infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli

 

 

Padova 26 giugno 2019

 

Egregio Presidente del Consiglio Giuseppe Conte,

da 14 giorni assistiamo nuovamente all’odissea di 42 migranti che tratti in salvo dalla nave Sea Watch cercano un porto sicuro.

E’ inumano restare inermi e lasciare in mare degli esseri umani che già hanno alle spalle esperienze di sofferenza grave.

E’ una vergogna quali cittadini europei assistere all’incapacità degli stati membri dell’Unione di gestire questo fenomeno e in primis di adoperarsi per salvare vite umane.

Lo scorso 3 giugno la Corte Penale Internazionale ha ricevuto una denuncia per l’Unione Europea e alcuni dei suoi Stati membri per aver messo in atto politiche migratorie “intese a sacrificare la vita dei migranti in difficoltà in mare”[1].

La Libia è un paese in guerra e non può essere definito un porto sicuro poiché non ha firmato la Convenzione di Ginevra; ipotizzare anche solo che i migranti che scappano possano essere riportati in Libia costituisce una violazione dei diritti umani e in particolare dell’articolo 33 della Convenzione sui rifugiati e degli articoli 3, 4 e 13 della Convenzione Europea sui Diritti Umani.

L’Italia è già stata condannata nel 2012 dalla Corte Europea dei Diritti Umani per violazione delle norme di cui sopra[2].

Lunedì 24 giugno, l’Alta Commissaria ONU per i Diritti Umani, in apertura dei lavori del Consiglio dei Diritti Umani ha ribadito ancora una volta che secondo il diritto internazionale la Libia non è un porto sicuro.

Facciamo appello perché Lei possa adoperarsi affinché in Italia non si persegua la via della criminalizzazione di coloro che si adoperano in solidarietà con migranti, per salvare loro la vita in mare e per dare una prima accoglienza.

Una denuncia in tal senso è stata pronunciata anche ieri nel corso del Consiglio ONU dei Diritti Umani dallo Special Rapporteur sui diritti dei migranti Gonzales e dall’esperto sulla solidarietà internazionale Okafor.[3]

Il sindaco di Lampedusa ha dichiarato oggi, 26 giugno, che questa mattina è arrivato sulle coste dell’isola un altro barchino con 8 migranti ed ha aggiunto che gli sbarchi “fantasma” sono frequenti anche se non riportati dai media e che solo quando c’è un’imbarcazione di ONG che salva migranti si crea un caso mediatico e un’azione ostativa del governo nel proclamare la chiusura dei porti[4].

Facciamo appello affinché ai 42 migranti a bordo della nave della ONG Sea Watch da 14 giorni sia permesso di scendere a terra a Lampedusa, recependo anche la disponibilità della diocesi di Torino -diocesi che si spende molto anche in iniziative locali per persone nel bisogno- ad accoglierli a proprie spese compiendo un atto di umana solidarietà[5].

 

Il Presidente di MIR Italia

Claudio Carrara

[1] https://www.theguardian.com/law/2019/jun/03/icc-submission-calls-for-prosecution-of-eu-over-migrant-deaths?fbclid=IwAR0pdLEwZvOZJGOgbFXbXbUHte-n3ZJv5CEWsfIOTDvl5G4OjO51GyKccwU

https://theconversation.com/eu-sued-at-international-criminal-court-over-mediterranean-migration-policy-as-more-die-at-sea-118223
[2] Judgment of the European Court of Human Rights of 23 February 2012 – Action No 27765/09 – Hirsi Jamaa and Others v Italy.
[3] https://www.ohchr.org/EN/NewsEvents/Pages/DisplayNews.aspx?NewsID=24740&LangID=E
[4] https://video.repubblica.it/dossier/migranti-2019/sea-watch-sindaco-di-lampedusa-sull-isola-sbarchi-continui-ma-se-arriva-ong-si-scatena-finimondo/338191/338794
[5] https://www.lastampa.it/2019/06/24/cronaca/nosiglia-molti-intendono-la-vita-della-citt-come-se-ci-trovassimo-nel-paese-dei-balocchi-KxPw0BnqbvWk2X9nQLczkL/pagina.html?fbclid=IwAR23Qmg2ziUbMV7eVYzJWkdb5v2gIUrH0EO5Kwwb7mXjalIY_NWvVHaP6Yw